📖L’ora di greco
✍Han Kang
📇Adelphi

🤍Siamo a Seoul con le sue luci e le sue ombre assieme a lei: una donna che prova a recuperare la parola.

Una donna i cui traumi non le permettono più di esprimere quel che la sua bocca prova a pronunciare senza esito.

Una donna dalla vita semplice, dai vestiti neri, che cammina per stancarsi fino a non poterne più.

🤍Da adolescente fu una parola in francese a farle rompere il silenzio e questa volta prova con tutte le sue forze a romperlo di nuovo quel silenzio, attraverso il greco di Platone, in un’aula di pochi studenti di un’accademia privata.

Ed è in quell’aula semideserta che i suoi occhi avvolti di speranza incontrano abbracciando quel suo mutismo lo sguardo del suo insegnante, uomo a cui la vita sta togliendo gradualmente ma inesorabilmente la possibilità di osservare quel che lo circonda.

🤍In uno spazio liminare tra il silenzio e la cecità ecco che si incontrano due anime, che non hanno bisogno di parlare o guardare per comprendersi e ammirarsi, nel tentativo affatto vano di scardinare l’ovvio e il banale, il tangibile con l’impossibile.

🤍Una storia, una favola, un sentire, un percepire, un vivere la quotidianità ai limiti delle possibilità provando a dare senso autentico a qualcosa che è difficile anche solo da spiegare. Solitudini e consapevolezze, dolcezza e malinconia, ricordi che avvolgono un presente ruvido e polveroso.

🤍L’autrice, vincitrice del Nobel della Letteratura 2024, conosciuta anche per La Vegetariana, mostra qui un narrare lento e altamente introspettivo, toni soffusi e crepuscolari dal contenuto aperto e mai imposto; istanti in cui serve tempo e attenzione, in cui è necessario leggere tra le righe, in cui è importante imparare a tradurre i silenzi per affrescare muri grigi di vuoto apparente.

🤍 Un romanzo che consiglio? Sì, a patto che amiate i ritmi lenti, i chiaroscuri, le luci soffuse e i non detti. Un libro che chiede tempo e chiede ascolto per essere compreso davvero