📖 The Flame

✍ di Costance Wood

📇 Dri Editore

🏈Lukas Donnel, il quarterback dei Miami Dolphins e Hope, 18enne nel pieno della gioventù, ma con un’esistenza buia, tra attacchi di panico e l’urlo di chi prova a far capire il suo malessere, ricevendo solo risposte vuoto a perdere. Accanto a lei l’unica persona importante rimasta: suo padre e un rapporto non certo rose e fiori.

🏈Rapporti complicati di una vita altrettanto complicata e la necessità o forse più l’obbligo di prendere un anno sabbatico dagli studi per provare, come ultima possibilità, a stare bene. Un anno che la vedrà lavorare con suo padre, che la ritiene un vero fallimento.

Lukas, campione di football e oltre 10anni in più rispetto a lei. Un po’ bad boy e un po’ principe azzurro, in quella dicotomia accattivante, che lo stile dell’autrice ha reso ancor più speciale. E un dolore, che lo ha segnato e che tiene stretto dentro di sé, che solo il campo da football riesce a fargli dimenticare, perché per il resto, costruisce guai uno dopo l’altro.

🏈Un sentimento tra i due che cresce non senza pensieri, non senza dubbi, non senza perplessità. In una fisicità costante e oltremodo coinvolgente, che arde di pagina in pagina.

🏈2 protagonisti, 2 “imperfetti” che unendosi riusciranno a trovare l’uno la bellezza nell’altro e rendere quel quadro, che poi è la vita stessa, un dipinto unico.

Due ragazzi a cui “sulla carta” non mancherebbe nulla, fama-ricchezza-benessere, ma il dolore non guarda in faccia nessuno, conti in banca inclusi e anche se l’apparenza può nascondere, ciò che Lukas e Hope mi hanno donato e che condividono assieme, mi ha piacevolmente stupida ed ammaliata. E posso garantirvi che tutto avrei immaginato, fuorchè leggere il finale di questa storia.

🏈Con una scrittura scevra di troppi fronzoli, la narrazione arriva dritta dove deve, emoziona, stupisce, rallegra e rattrista al tempo stesso. Affrontare tematiche forti, di ansia per esempio, non è affatto cosa facile, ma l’autrice è riuscita a mantenere alta non solo la bellezza della narrazione, ma anche a lasciar spazio alla speranza, pur senza oscurare le innumerevoli sfaccettature che certe dinamiche emotive comportano